Dresda – Berlino via fiume Spree

16/06/2007 - Verona - Dresda in auto - km. 895

Enzo, Ezio, Giampaolo, Piero, Stefano. E’ ancora buio quando ci troviamo alle 05,00 al parcheggio di fronte alla casa di Stefano per il carico di bici e bagagli sul TuriBus, in un attimo di 45 minuti tutto è stivato, smontando solo le ruote anteriori delle bici (che stavamo dimenticando al parcheggio!). Con la spensierata allegria delle partenze alle 5,30 siamo a Verona Nord diretti al Brennero, Ponte Europa (eur.8,00 vignette 10 gg. – Krapfen 1,60 cad – skifeCafè eur. 1,50).

Austria, Germania, quindi superiamo Monaco e Ingolstadt, terra della Audi e degli alti filari di fasolare.

Sosta con merenda nell'area di ristoro dove palesiamo subito il  nostro stile italiano .  Cambio autista. Alle 14,40 arriviamo a Dresden. Troveremmo subito alloggio all'albergo Ibis ma, mentre facciamo le nostre valutazioni..., viene assegnato ad altri. Mai disperare! Ci rilassiamo con una passeggiata turistica per la città, molto bella: un misto tra antico stile barocco, austero asburgico e più recente regime comunista. Ovunque i segni di una meticolosa ricostruzione non ancora del tutto completata, per porre rimedio al disastroso bombardamento del 1945.

Troviamo da albergare a Cotta, quartiere a ovest del centro, all’H. Alt Dresden, catena Ring Hotel, 2 stanze (302 e 306) tot. eur. 237; breve riposo, poi in auto fino in centro per una nuova passeggiata in città. Con le luci della limpida e fresca sera superiamo il ponte AugustusBrucke sull'Elba per cenare all' Augustus BierGarten am den Elbwiesen con stupenda vista Sud verso il fiume e la città storica. Stinko, bier, kartoffen, krauten e venticello ben fresco. Qui varrebbe la pena di raccontare per immagini la stanchezza atlantica del povero Turri, afflitto da mal di schiena, brividi, inappetenza... mentre altri masticano  anche il tavolo .

Stanco rientro all’albergo e corale ronfata fino al mattino nel tentativo di digerire il primo impatto con la cucina tedesca. 

17/06/2007 Dresden – Bischofswerda, strade asfaltate, poco trafficate - Km. 55 

Lento risveglio, lento avvicinamento alla colazione ... preceduti da un popolo di anziani lupi tedeschi che aggrediscono il bancone del buffet; ma una volta conquistato un tavolo ci abbuffiamo a nostra volta. Panico! La bici di Piero ha perso la vite del mozzo ruota anteriore! Ricerca spasmodica in strada e in auto, dove il Turi la ritrova nella guida del sedile (impariamo a stringere sempre i mozzi). Lasciato l’albergo discutiamo su dove parcheggiare 5 giorni l’auto, finchè optiamo per uno spiazzo tra condomini, ben in vista. Rimontaggio bici con borse e primo guasto alla TomBike: valvola, che ripariamo con una goccia di olio e una di saliva. E' il primo segno premonitore di una saga recitata in prima persona dalla TomBike.

Finalmente partiamo lungo una ciclabile sull'Elba, passando vicino alla moschea (ex tabacchificio) quindi per il centro, con visita alla cattolica HofKirke barocca, affollata per la messa domenicale e protetta dalle antiche guardie con spadoni, la StadtOper, lo Zwinger con leggeri e luminosi padiglioni e fontane. Girovaghiamo ammirando la Frauem Kirke (ricostruita nel 2005) con architetture interne simili ad un teatro, dove suonarono anche Bach e Wagner; il Furstenzug con un loggiato interno di 22 arcate con trofei di caccia e all’esterno un antico "fumetto-mosaico" di 102 metri in porcellana di Meissen, godendoci anche un singolare coro maschile di simil soldati russi.

Dirigiamo a Nord per l' Augustus Bruecke lungo l'Elba per 4 km, e puntiamo a sinistra in salita attraversando la Bautzner strasse B6, per la S95 Fishaustrasse/Radeberg che attraverso un bosco giunge infine al paese di Radeberg, con Birrificio e piccola Birreria dove ci dissetiamo con la prima di numerose RADLER (birra+Gazzosa) .

Riprendiamo a pedalare nel caldo pomeriggio in un percorso stradale poco trafficato, tra villaggi, canali, campagne, opifici abbandonati (siamo nella ex DDR), insegne stradali scolpite nel legno; all’altezza del laghetto di Rammenau prendiamo una stradina tra campi di grano e fiordalisi : una gioia per gli occhi di noi cittadini. Raggiungiamo Bischofswerda dove i paesani hanno organizzato una grande festa con banchi di salumi, birra, panini, musica e fuochi d'artificio per celebrare i 700 anni di vita della loro città. Nella piazza principale ceniamo a base di zuppa e pesce all’antico e dignitoso H Goldener Engel con 70,30 eur e dormiamo in 3 camere per tot. 160 eur.

18/06/2007 Bischofswerda – Bautzen –Spreetalot Neustadt - km.90

Nel grigio mattino batte una pioggerellina fina, attendendiamo che smetta nell'androne e deleghiamo Benetti all'acquisto del meglio delle cartine della regione (entro il budget di 10 euro... ovviamente lo criticheremo per gli scialacquati acquisti) e ci bardiamo senza fretta per la partenza. La pioggia non cessa, ma il viaggio deve proseguire. Con difficoltà di orientamento imbocchiamo una delle varie stradine che conducono tra campi e colline verso Bautzen attraverso S155 Schmolln-Putzkau, Demitz, (o S120 Trobigau)

Demolizione di una vecchia casa, arrivo all’antica locanda... che degrada sulle sponde della Spree. Infiliamo una stradina che attraverso i campi e il bosco ai margini del fiume degrada poi rapidamente ai piedi di Bautzen. La Spree è un fiumiciattolo popolato da germani (reali) con cui Enzo fraternizza. Passiamo sotto le mura e quindi risaliamo fino al paese murato, ben conservato, con grandi torri cisterna e una magnifica  piazza , con fontana e indispensabile ufficio informazioni. Da qui proseguiamo finalmente sulla Spree Radweg che ci porterà tra infiniti meandri e laghi fino a Berlin. Costeggiamo la riva orientale del lago formato dalla Spree, quindi tra un parco in salita sotto l’autostrada e verso Malschwitz. Abbiamo deciso che non ci sarà nulla da visitare e via per Salga, Brosa, Neudorf. (mappa 5).

Il fiume ha acque leggermente brune e ferruginose per la composizione del suolo. Grandi querce sulla destra, estese campagne di orzo e avena sulla sinistra. A Monau, Uhyst ot Rauden il termometro segna rosso fuoco: è il viso stravolto del Turi che come un semaforo segnala che è tempo di sosta, panino, radler. Frau Isolde ci accoglie nel baretto Milkhauks Wild & fisch con un maxivassoio di salumi e formaggi e tante leccornie… bon tutto! L’abbuffata mal si concilia con i kilometri che ancora dovremmo percorrere... ma questi sono o non sono i “maistraki”? La domanda è doverosa, la risposta ancora manca… e nel dubbio… avanti ! (mappa 6).

All’orizzonte di un grande lago si elevano le nere e rugginose ciminiere di una "torva" centrale elettrica (in quanto alimentata a torba). La dimensione e l’inquietante presenza ci fanno emotivamente capire la devastazione che un tempo colpiva questi territori, dove ancora sono presenti colline di scorie e smisurate voragini che, grazie a un'oculata e paziente opera di recupero ambientale, si stanno lentamente riempiendo d’acqua, a formare idilliaci laghi popolati da pesci e uccelli acquatici che i pochi turisti possono godere. 

Lunga veloce pedalata sulla ciclabile che fiancheggia una strada deserta. La stanchezza crea tensione e ribellione, ci fermiamo in aperta campagn- bosco in una piacevole pensione vicino a campi da gioco. Breve e contrastata decisione quindi dormiamo a Zum Hammer" Wirtshaus und pension a Spreetal\ot Neustadt (tel 035727  www.zum-hammer.de ). E’ un luogo silenzioso e immerso nella pace della natura. Belle camere, giovane e bella ostessa, gustoso menù. E’ proprio bello essere stanchi, affamati e poter annusare e addentare brot, goulash und forellen mit kartoffeln! Dormiamo come bisonti… dimentichi di qualsiasi ostessa (mappa 7).

19/06/2007 Neustadf-Spremberg-Cottbus km. 46 - Peitz km. 16 – Burg (Spreewald) km. 35 -  totale km. 97

Il tavolo del mattino è colmo di salame, gruviera, uova sode, burro, marmellate, pane … Con i “serbatoi” pieni si riparte rasoterra. Incrociamo spesso i possenti mulini a vento, qui l'energia eolica ha veramente preso piede. A Trattendorf entriamo nel Land Brandenburg. Ezio traccia anche questo confine alla sua maniera. Entriamo nella cittadina di Spremberg dove, su un ponte di legno, avvistiamo delle insegnanti di asilo nido con carrozza-bimbi intenti a sfamare nutrie e (le insegnanti…) Germani! Un flash di una comunità civile che vive in un ambiente preservato. 

Le sponde del torbido fiume diventano sempre più gradevoli, le acque si aprono nel grande lago del Talsperre Spreemberg che noi percorriamo sulla alberata sponda occidentale.

Entriamo a Cottbus attraverso il parco giochi Tierberg, dove riposiamo e giochiamo come ragazzini su istruttivi giochi d’acqua, altro civile esempio di urbanizzazione che ci fa ribollire le budella nel ricordo dei nostri ottusi amministratori- cementatori di casa (mappa 10).

Verso nord per un lungo istmo tra laghi (ex cave) fino al bel giardinetto di “Karpen Klause” Fishaus, prima di Peitz. Birra, gelati (mappa 11).

A Peitz consigliamo caldamente Tom di cambiare il copertone posteriore che mostra la pregiata tela. Galeotto sarà il copertone! Da quel momento nulla sarà più come prima. Tom scherza con il demonio travestito da graziosa commessa, si fa ritrarre e lusingato riprende il viaggio con le spalle e il petto cinti dalla malefica nera serpe. Il fiume si moltiplica in numerosi rami percorsi da canoe, mentre la costa si popola di alberghi e di villette turistiche. Troviamo alloggio con qualche difficoltà e dormiamo in 3 (Stefano, Piero, Ezio) in una casa di Burg e in 2 nel vicino SpreewaldHotel, affacciato su un piccolo canale. 

L’angelo custode (Turri) provvede al cambio del copertone di Tom con … pssssss … foratura della camera d’aria. L’insuccesso offende l’onore del Turri che tenta il riscatto con una seconda camera d’aria … pssssss… (rotta la valvola). Si rimanda l’intervento al mattino seguente! Tom sommessamente impreca, mentre la sua mente è attraversata dall'immagine di un treno che lo riporta verso casa. Ceniamo con tipiche minestre, allietati da una rumorosa comitiva di anziani in gita. Nella notte alcuni sognano la riparazione perfetta, altri il salame a fette, altri vegliano disperati. 

20/06/2007    Burg - Lubben km. 30 – Beeskov km. 69 - Neubruck km. 13 - Forsthaus km.6, totale km. 118

Si accendono le luci del mattino che trova schierata la “squadra meccanici”. Tom accende incensi sulla riva del fiume meditando il suicidio. Il successo non arriverà né al terzo tentativo, né al quarto, né al quinto! Le camere d’aria sbuse abbondano come le salsiccie dal salumiere! Stefano prende in mano la situazione e monta l’ultima cameradaria tutta a mano, copertone compreso, con la solennità di chi sa quel che sta facendo. Risultato più che insperato… incredibile! 3 buchi!!! Ci affidiamo a pezze e mastice, rimontiamo il vecchio copertone in un equilibrio sottile come l’aria… pompata: … Non esce ! Dopo la festa e le foto partiamo alla ricerca di un vero mekaniken.

Il paesaggio idilliaco rincuora gli affranti ciclisti. Le luci terse del mattino illuminano i canali solcati da grandi gondole.

A Lubbenau (mappa 14) compriamo una camera d’aria (che per ora non ci azzardiamo a montare) e in un’officina di Lubben risolviamo definitivamente il problema quando il Tom decide di sostituire camera e copertone, aiutato dalla disponibilità di uno squisito Mekaniken. 

Immensi boschi di pini ricoprono le antiche discariche di minerali. Ora sono una riserva di legname. Ancora una volta le nostre borracce sono vuote. Le riempiamo alle 16,00 a Beeskow, dove la cattedrale Kirke st. Marien si eleva tra le case come un’astronave sulla rampa di lancio. Radler + eiskafe al Kirchen klause.

La strada è ancora lunga e contiamo di dormire a Neubruck, ma la ricezione è scarsa e alle 18.00 ripartiamo nel bosco verso Nord Ovest. A Forsthaus, tra fiume e bosco, con molta fortuna troviamo un ostello campeggio con un appartamento da 8 letti. (tel.033607 59915 www.fosthausspree.de).

E’ tardi, una veloce doccia, e 5 km di veloce ritorno per mangiare al Kershdorfer Schleusel. Il trattore è sordastro, il nostro tedesco fa schifo, ma il cuoco cucina bene. (mappa 20). Dopo cena quattro passi nel tratto dove il fiume si congiunge al canale navigabile con una chiusa. E’ buio e le luci di navigazione allietano come lucciole.

21/06/2007  Forsthaus – Fuerstenwalde km. 16,5 – Kopelnick (Berlin) km. 54  -  totale Km. 70,5

Piacevole risveglio e colazione con vista sul fiume. La pedalata riprende a leggera distanza dal fiume nel bosco a sfruttamento intensivo di legname. 

Superato il Dehm See, attraversato Berkembruck, nel tratto prativo appare lontano il  plumbeo cielo sopra Berlino , che promette pioggia. Promessa mantenuta, acqua “a catinelle” appena entriamo a Furstenwalde. Il gruppo si disperde sotto l'urgenza di vari bisogni (supermercato, bar, riparo) ricompattandosi alfine in un gradevole e fornitissimo negozio di canoe con baretto interno (e baristessa adeguata). Ecco perché molti si danno un tono, chi fingendo di leggere in tedesco, chi consultando le mappe, chi sorseggiando…. caffelatte. All’esterno tutto si svolge come se non piovesse: gli studenti escono da scuola, con calma , senza ombrelli, altri passeggiano, altri vogano nel fiume, e la cosa ci fa sentire mezze calzette. Così i barbari smantellarono l’impero Romano. Noi aspettiamo circa tre ore la fine della pioggia. Sono le 16,00 quando attraversiamo l’ultimo bel tratto tra campagna e fiumi che ci separa da Berlin. Erkner, Kopenick, ancora diluvia a optiamo per dormire qui nella suite dell’hotel Kubrat in bella posizione sullo Spree. E’ un antico borgo di Berlino a 10 Km dal centro. Ceniamo nella caratteristica taverna Ratskeller Kopenick con deliziosi e ricercati piatti tradizionali che ci destano dall’incombente stanchezza.  

22/06/2007 Berlino   km. numerosi....

La colazione è festa di colori, profumi, graziose cameriere, vista sul fiume. Il sole del mattino asciuga gli acciacchi del giorno precedente. Si respirano già le atmosfere della grande metropoli tra parchi, quartieri, fiumi con ochette e pesci, tra ghetti, traffico spigliato senza caos, gente …. 

Attraversiamo il quartiere Kreuzberg con mastodontici condomini ingentiliti da architetture variopinte, nella via sopravvivono punk metal heavy hard rock. Il palazzo della repubblica, Nikolaj Kirke dalla facciata compatta e svettante come un castello. 

Per la città ci sono delle Bike Sharing attrezzatissime. Passiamo dalla celebrata Alexander Platz, ampia, senza anima, ancora un cantiere aperto. Karl Liebkne Str. verso Unter del Linden. Biblioteca nazionale che rivediamo con gli occhi di Wim Wenders ne "Il cielo sopra Berlino". Stiamo proseguendo sotto i tigli fioriti quando intravediamo distante la Porta di Brandeburgo, simbolo della follia del potere fino al suo misero destino di "confine" tra due civiltà.  E' anche la nostra meta simbolica: il cuore di Berlin. Nel mistico avvicinamento sentiamo un crescente ritmo di tamburi. Una nostalgica parata militare? Quante ne hanno già viste quei luoghi? ... No! Non è la vittoria alata alla guida dei famosi cavalli sorridenti, nè teutonici guerrieri, ma... siamo sorpresi al cos-petto di "tettoni-che" ballerine brasiliane!!! Ma guardale! Una benedizione della natura! … gironzolano per la piazza seguite da un nugolo di guardoni e fotografi (tipo el Turi). Si fatica a riunire il gruppo per la classica foto davanti alla porta, non cosi imponente come appariva negli storici filmati (non è più grande della nostra Porta Palio). Imponenti sono invece gli orsi, di pezza, bronzo o marmo che costellano la città. Sono la mascotte locale ... ma anche noi abbiamo il nostro! 

Il gentile gay dell'ufficio turistico, dopo lunga trattativa in anglo-germanico, ci prenota 5 stanze singole all'ostello Aletto Jugendhotel al prezzo di totali 115 euro. Colà giunti ci accolgono con 5 stanze da 5 posti ciascuna! Grande la Germania! Ma la piccola Italia si accontenta di dormire... in 5 in un’unica stanza. 

Sistemati il piccolo bagaglio, riprendiamo il tour cittadino in bici: è un bel modo per muoversi agili e veloci su lunghe distanze senza stancarsi e problemi di mezzi pubblici e parcheggi. Quasi tutte le vie hanno una ciclabile, i numerosi ed ampi parchi sono sempre aperti e senza barriere. Le auto rimangono ai margini, la popolazione si muove con mezzi pubblici e anche nelle ore di punta il modesto traffico scorre.

Percorriamo ancora il fiume Spree. Sulle rive baretti e gente distesa al sole. Focaccia al “Patio Restaurant” un barcone sul fiume nei pressi di Kirchstr Helgol accanto al ponte Moabiter Brucke (ancora orsi … e ancora il nostro orso del Baldo).

Visita al parco di Charlottenburg, regale dimora della capricciosa principessa Sofia Carlotta che insoddisfatta del regalo del marito Federico 1°... la fece ricostruire! (quelle erano donne!)

Passeggiata serale nella Kurfurstendamm, strada dello "sciò-p-ping" berlinese, e cena... nel tipico ristorante Italiano “Salumeria Via Lodovico”, frequentato da eleganti personaggi. Si rivela una pessima scelta per la qualità, l’affollamento e il finale temporale che mette in fuga i clienti, mentre noi ci ammassiamo all'interno su un tavolino da due. 


 

23/06/2007 Berlino - Dresda in treno;  Dresda - Verona in auto - km.895

 

Franziskaner kolazionen nella mensa dell'ostello, saremo più "leggeri" nel tour ciclistico della Città; iniziamo dal quartiere turco caratterizzato da innumerevoli negozietti di cianfrusaglie e da terrazzi con svolazzanti panni stesi e centinaia di parabole che ascoltano il lontano cielo turco. Visione poetica di una comunità ai margini! Preludio di un opposta visione: l’emozionante monumento alle vittime dell'olocausto: impressionante distesa di blocchi di grigio cemento, imprigionati in un rigido allineamento... ma tutti diversi tra loro. Qualcuno ha l'impressione che quelle pesanti lapidi stiano per essere inghiottite dalla gelida terra, come il regime del tempo voleva cancellare quel popolo.  Rivediamo la Brandenburger Tor, il palazzo del Parlamento con un'aereo cupolone in vetro (arch. Foster), gli edifici a cavallo della Spree, il centro Sony, il Palazzo dell’opera, Postdamer Platz con gli ultimi spezzoni del Muro, l’avveniristica stazione ferroviaria,

Il puntualissimo treno per Dresden ci stupisce per la funzionale ospitalità che offre a biciclette, carrozzine per bimbi, handicappati e anziani. Ci colpisce anche la stizzosa strigliata di un'anziano tedesco contro la ciarliera combriccola italiana. Siamo allegri ma rumorosi, ci hanno notato altre volte. 

Rivediamo Dresda con familiarità. Un ulteriore attraversamento della città verso il recupero dell’auto.

Carico bici, partenza sotto una pioggia battente. Arrivati a Chemnitz, invece di prendere la E441 direzione sud, continuiamo sulla A40 verso ovest in direzione Erfurt, accorgendoci dell'errore solo dopo una cinquantina di km. Il Tom ci sgrida, l'aveva capita anche lui la strada senza nemmeno guardare mappa e segnali! All'incrocio della E51 riprendiamo la retta via. Per un paio di ore osserviamo dai finestrini scorrere i colli con mulini a vento e nuvole. Sostiamo n un supermercato sperso nella campagna dove ci riforniamo di biscotti, sigarette, vari generi di sconforto, regalini e cazzate varie, quindi nella trattoria di Münchberger Stübla in Hoferstrasse 4 con gioviale e stagionata ostessa. Capisce al volo i gusti del Turri il quale, dopo essersi letto e riletto in tedesco il vastissimo menù, sceglie.  Ha deciso per il "filetto con finferli"  (...su letto di... cipolla! Che odia)  Ha Ha Ha... ma come si scrive cipolla in tedesco!!!  Ma più del gusto poté la fame. Per il resto ottima la cucina e la simpatia dell'ambiente. Il viaggio prosegue mesto e silenzioso come tutti i rientri. Piero cerca di dormire per essere fresca riserva alla guida, e infine arriverà freschissimo... poichè guideranno solo Paolo e Stefano fino alle 3 del mattino a Verona - Benetti's home. Rapido scioglimento del gruppo.


 

 

 

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